giovedì 3 novembre 2011

Marie Antoinette

Buonasera principesse
La direttrice dopo l'ora di classico viene e fa un discorso:
Ci sono tre o quattro di voi che potrebbero essere Marie Antoinette, ma chi per un motivo, chi per un altro, non è completa e non può essere la protagonista. C'è inoltre da mettere in conto che lei era bionda, aveva gli occhi azzurri e la pelle chiara, ed era una ragazzina. E poi l'unico ruolo impegnativo che avrà sarà ballare in coppia, ma non avrà nessun assolo, quindi non dovete pensare solo alla bravura, ma anche e soprattutto agueli atteggiamenti, all'aspetto fisico, all'età, all'espressione del viso. 
Sembrava stesse cercando di far capire che sarei stata io. Sono l'unica che ha tutte queste caratteristiche, le bionde siamo tre, io sono l'unica delle tre con gli occhi azzurri, la più leggera per le prese e per i balli di coppia, quella con gli atteggiamenti più simili a Marie Antoinette (mi rivedo tanto nel personaggio), e sono la più piccola, effettivamente tra una quindicenne, una diciannovenne e una venticinquenne, quella più vicina all'età sono io. Però c'è da mettere in conto che proprio perchè sono la più piccola, sono da escludere a priori.
Quest'ultimo particolare avevo deciso di ignorarlo, volevo credere di poter fare Marie Antoinette, e invece no. Abbiamo montato una diagonale, e la seconda volta che l'ho fatta la direttrice mi ha detto che l'anno scorso non ho fatto niente, e che nonostante la buona volontà che sto mostrando quest'anno ho molto da recuperare.
Bene. Non sono Marie Antoinette. E per il resto della serata non facevano altro che urlare il mio nome perchè dopo essermi sentita così ridicolizzata davanti ai grandi, sbagliavo tutto per inerzia.

Sarei stata così contenta di essere la protagonista, e poi fare la parte di una principessa austriaca, bionda, di ballare in coppia, di essere l'unico personaggio principale, avere il nome del saggio stesso. Avere tutti che fanno tutto in mia funzione, avere il vestito più bello di tutti.
E invece no. Sarò come al solito, e come in tutte le altre cose che faccio, una comparsa, un ruolo marginale.

Poi ho mangiato come un porco. Faccio schifo all'umanità.

Ho parlato con mia madre di un accordo che non è equo per niente, ma vale assolutamente la pena di mantenere: 6 in latino, italiano, e storia e 7 in francese (oltre agli 8 e 9 nelle altre materie che già ho), servizi in casa e collaborazione, in cambio di un sabato al mese a ballare e con ritirata minima l'una.
Ha detto che l'una va bene, ma non oltre. E per me è poco.

Sembrerò una mocciosa del cazzo, ma non voglio pensare a niente, voglio solo ballare, bere fino a quel punto in cui non sono ubriaca, ma rido sempre, mi sento la più bella di tutte, ballo senza preoccuparmi di non trattenere la pancia, e mi rendo conto di essere osservata da tutti ma non mi da per niente fastidio.



Da domani ricomincio a distruggermi il corpo, da domani di nuovo diete drastiche, dolore, è quello che mi merito, sono solo inutile. Finchè non sarò magra non sarò nessuno.


hugs

1 commento:

  1. tesoro, capisco quello che provi... sentirsi esclusi, inutili, deluse dalle proprie capacità... io queste sensazioni le provo tutti i giorni!
    però non è facendoti del male che risolverai la situazione! capisco il tuo desiderio di essere magra e bella (cosa che sei già ora), ma un corpo martoriato non è affatto bello! impara ad amarti, che è la cosa che conta di più..
    ti stringo forte
    Alice (http://alice-madness.blogspot.com/)

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