venerdì 15 luglio 2011

Dolce vendetta

E questo è per aver cercato di obbligarmi ad andare al concerto dei pooh, per avermi costretta a mangiare e fare quello che volevi tu ogni fottuta volta, per avermi detto di no quando ti ho chiesto di farlo salire dieci minuti, il tempo di mangiare quello schifo di panino, per avermi incasinato i piani un miliardo di volte, per essermi stata addosso per anni, per non avermi creduta un sacco di volte, tipo stamattina.
Non m'interessa, puoi fare quello che ti pare, io ad Ischia non ci vengo, e dato che devi rompere il cazzo fino all'ultimo e senza di me non ci andrai, soffri in casa e fai i servizi. Vai divertiti, piuttosto prima di partire non esco finchè non te ne vai al matrimonio, ma mi rifiuto di andare a mare.

Parlando di cose felici: ho prenotato le lentine, e le posso prendere senza il consenso dei genitori, speriamo solo non facciano l'effetto che fanno alla mia amica, voglio quei cazzo di occhi azzurri, voglio avere almeno qualcosa in comune alle ragazze tedesche, e dato che i miei bellissimi capelli biondi se ne sono andati a farsi fottere da un bel pò e non posso tingermeli di nuovo, punterò sugli occhi.
Poi la valigia è quasi pronta, mi serve solo un frontino nero, una borsa grigia o nera, qualche paio di orecchini, bracciali e collane e un paio di bikini. E poi si parte. Non vedo l'ora. Senza stress, senza controlli, senza limite di orari per andare a dormire, senza questo posto, senza questa gente, l'unico problema sarà la prof, ma è talmente scema che sarà come se non ci fosse.

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