giovedì 14 luglio 2011

Ricatti di merda.

O mangi queste tre alici o non esci di casa e non ti compro più niente per il viaggio, e non ti accompagno nemmeno in aereoporto.
Bene, vaffanculo, chiederò qualcos'altro alle mie cugine, tanto cosa mi avresti comprato? Jeans lunghi e larghi e semplici t-shirt perchè devo stare coperta? O perchè vuoi che mi senta orribile più di quanto già non mi senta? Invece di cercare di aiutarmi a credere in me stessa fai di tutto per ottenere il contrario, per rovinarmi l'esistenza. E pure se fossi stata disposta a comprarmi qualcosa di bello, con quali soldi? Che sei stata cacciata dalla scuola perchè sapevi del depennamento ma hai accettato comunque il posto di lavoro, ma è ovvio, eravamo già abbastanza nella merda per permetterti di rifiutare 400 euro al mese.. che papà è stato licenziato per aver venduto delle banane marce a prezzo minorato per fare un piacere a quelle merde per le quali lavora, e nonostante questo per noi sta andando a strisciare per farsi riassumere invece di mandare ispezioni e controlli per farli chiudere e andare nei guai. E dato che da genitori, o anzi prima ancora da marito e moglie avete fallito completamente avete deciso di rovinarmi la vita? Pensate che controllandomi a bacchetta concluderete qualcosa? Che impormi di mangiare mi faccia stare bene? Non me ne frega un cazzo che quei pochi soldi che ci sono rimasti li spendete in schifo di cibo e quindi non devo rifiutarlo, voglio decidere io.
La vita è mia, il corpo è mio. Voglio prendere io le decisioni, voglio assumermene io le responsabilità. E non scenderò mai ai vostri sporchi ricatti. Preferisco starmene in casa che darvela vinta.
In qualche modo devono complicarmi la vita, se no non stanno bene con loro stessi. Devono rendermela un inferno. Potevano partirsene per una settimana e lasciarmi sola ad autogestirmi, invece no, hanno paura che possa digiunare per una settimana intera e magari morire. Quindi se ne resteranno qui a starmi col fiato sul collo a opprimermi. Stavo bene, nonostante quei vestiti fossero delle mie cugine e glieli avrei dovuti ridare, ero felice di averceli almeno per quella settimana a Colonia. Il risulato del test era B2, mentre la prof aveva detto che non ero più di A1, non so, la pronuncia sembrava migliorare, anche se non chiederei mai a lui di ascoltarmi, mi troverebbe ogni minimo difetto, e sarebbe giusto, ma mi demotiverebbe, e poi mi vergogno, mi sento stupida, soprattutto inferiore, sotto ogni punto di vista.
A parte tutto questo, l'altro ieri in un paio di minuti ho cercato di parlare con mia madre e di farle capire che non stavo bene, e lei ''non ce la faccio più a sentirti lamentare, perchè parli con me?'' e le ho detto ''forse perchè per colpa tua non ho una migliore amica?'' e lei sen'è uscita con i soliti discorsi del cazzo.
Ho difficoltà a mettere tutto per iscritto, ho una rabbia dentro che è qualcosa di terribile, non so in che film ho sentito dire che la rabbia che ho dentro in realtà è la mia energia potenziale e che se riuscissi a gestirla potrebbe uscirne fuori qualcosa di positivo, ma come faccio? Il termine giusto per definire questa sensazione è inquietudine. Cerco di mettermi sul letto per non pensare o pensare a qualcosa di positivo ma mi viene voglia di fare qualcosa di sbagliato per fare dispetto a mia madre, però non lo faccio perchè ho comunque quel minimo di razionalità. Però non riesco a trovare pace. Ecco. Mi sento continuamente perseguitata.

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